In tema di infrazioni valutarie per esportazioni di capitali all'estero, consumate anteriormente al 6 marzo 1976, l'inapplicabilità delle sanzioni amministrative fissate dalle previgenti disposizioni, prevista dall'art.. 2 quinto comma della legge 30 aprile 1976 n.. 159, modificato dall'art.. 3 della legge 8 ottobre 1976 n.. 689, deve ritenersi operante, in difetto di discriminazioni o limitazioni evincibili dal contesto della norma medesima, nei confronti di tutti coloro che provvedano ai prescritti adempimenti della dichiarazione confessoria e del rientro delle disponibilità costituite all'estero, e, pertanto, non soltanto in favore dei trasgressori "occulti", palesatisi per effetto di quella dichiarazione, ma anche in favore dei trasgressori "noti", a cui carico sia stato già emesso provvedimento irrogativo della sanzione, quando sia ancora pendente controversia sulla legittimità del provvedimento stesso, con il conseguente diritto di questi ultimi di conseguire dall'amministrazione la restituzione di quanto percepito per detto titolo.