Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44776 del 9 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:44776PEN

Massima

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Il reato di sottrazione di cose sottoposte a pignoramento o sequestro si configura non solo quando la condotta sia obiettivamente idonea ad impedire la vendita della cosa pignorata, ma anche quando crei per gli organi della procedura esecutiva ostacoli o ritardi nel reperimento del compendio esecutato. La condotta di "sottrazione" costituisce una delle condotte alternative mediante le quali può realizzarsi il delitto in esame, ed esercita anche, rispetto alle altre, un ruolo di chiusura improntato all'esigenza di sanzionare ogni comportamento contrassegnato dalla direzione e dall'attitudine a ledere l'interesse tutelato, che è quello alla conservazione del vincolo di natura privatistica apposto su determinati beni, in funzione del corretto conseguimento delle finalità la cui attuazione esso specificamente viene a presidiare. Pertanto, il reato sussiste ogni qual volta si ponga in essere un'azione diretta ad eludere il vincolo, cioè a rendere impossibile o difficile la realizzazione delle finalità cui la cosa, per effetto dell'imposizione del vincolo stesso, è rivolta, e ciò anche a prescindere dal rilievo di una materiale amotio del bene. La valutazione della sussistenza dell'elemento materiale del reato deve essere compiuta alla luce del complesso delle emergenze probatorie, senza che il giudice di legittimità possa sindacare la diversa e alternativa lettura delle risultanze istruttorie prospettata dal ricorrente, trattandosi di questione riservata alla valutazione discrezionale del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 626/2013 CORTE APPELLO di POTENZA, del 16/05/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/10/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DE AMICIS;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SELVAGGI Eugenio che ha concluso per il rigetto del ricorso;
udito, per la parte civile, l'avv. (OMISSIS), quale sostituto dell'avv. (OMISSIS), che si associa alla richiesta del P.G..

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