Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11520 del 23 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:11520PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La revoca di una sentenza di condanna per abolizione del reato, ai sensi dell'art. 673 c.p.p., postula l'instaurazione del procedimento di esecuzione disciplinato dall'art. 666, commi 3 e 4, c.p.p., con la fissazione di udienza in camera di consiglio e la partecipazione necessaria del difensore e del pubblico ministero; pertanto, è affetta da nullità assoluta l'ordinanza del giudice dell'esecuzione emessa senza il rispetto del necessario contraddittorio delle parti. Tuttavia, l'intervenuta abolitio criminis, a seguito della pronuncia della Corte di Giustizia UE che ha dichiarato l'incompatibilità della norma incriminatrice con la disciplina comunitaria, giustifica l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata e la revoca della sentenza di condanna, ai sensi dell'art. 673 c.p.p., in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - rel. Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE della REPUBBLICA presso il TRIBUNALE di BOLOGNA;

avverso l'ordinanza del Tribunale di Bologna in data 16/03/2011;

nei confronti di:

(OMISSIS), nato in (OMISSIS).

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;

udita, nella camera di consiglio del 9 marzo 2012, la relazione svolta dal consigliere Antonella Patrizia Mazzei;

lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in perso…

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