Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29825 del 14 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:29825PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti può essere integrato anche dalla condotta di chi, pur non partecipando materialmente a tutti i reati-fine, mette a disposizione dell'organizzazione criminale la propria abitazione per custodire la refurtiva e gli strumenti necessari per operare, in quanto tale condotta è espressione di un forte rapporto di fiducia con gli organizzatori e rivela la volontà di contribuire al programma delittuoso indeterminato dell'associazione. Inoltre, la mancata partecipazione dell'imputato a tutti i reati-fine non esclude la sua responsabilità per il reato associativo, in quanto la ripartizione dei ruoli e dei settori di competenza all'interno dell'organizzazione criminale può giustificare tale circostanza. Ai fini della concessione o del diniego delle circostanze attenuanti generiche, il giudice può fondare la propria valutazione anche su un solo elemento tra quelli indicati dall'art. 133 c.p., purché esso sia ritenuto prevalente ed idoneo a determinare la decisione, come la gravità del reato desunta dalle modalità ripetitive e socialmente allarmanti di commissione dei furti in un breve arco temporale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giusepp - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/10/2015 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Dott. Giuseppe Sgadari;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ROMANO Giulio, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di Appello d…

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