Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16927 del 22 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16927PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza delittuosa, senza fornire alcuna giustificazione plausibile sulla sua provenienza, integra il reato di ricettazione, anche in assenza di una prova diretta della consapevolezza della sua origine illecita. Il giudice, nel valutare la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato, può desumerlo dalle circostanze oggettive del caso concreto, come l'utilizzo di un mezzo non intestato al possessore su cui è stato impresso il numero di telaio di un altro veicolo. Il mancato riconoscimento di attenuanti generiche e di benefici come la sospensione condizionale della pena può essere giustificato dalla condotta processuale dell'imputato volta a creare incertezza sulla sua identità anagrafica, nonché dalla natura del bene oggetto di ricettazione, che esclude la configurabilità di un danno patrimoniale di speciale tenuità. La motivazione della sentenza di condanna, che si basi su tali elementi, risulta immune da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nata in (OMISSIS) l'(OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2225 in data 17.06.2013 della Corte di Appello di L'Aquila;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. AGOSTINACCHIO Luigi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 17.06.2013 la Corte di Appello di L'…

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