Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 28934 del 11 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:28934PEN

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: La parte civile, a seguito dell'entrata in vigore della Legge n. 46/2006, può proporre appello avverso la sentenza di assoluzione dell'imputato, senza alcuna limitazione, ai soli fini civili, anche nel procedimento di pace. Pertanto, il vincolo di collegamento tra la facoltà di impugnazione del pubblico ministero e quella della parte civile è venuto meno, consentendo a quest'ultima di gravare autonomamente contro la sentenza che le è sfavorevole. Inoltre, il ricorso per cassazione proposto dal pubblico ministero, in pendenza dell'appello della parte civile, deve essere convertito in appello ai sensi dell'art. 580 c.p.p., essendo il Tribunale competente per il giudizio di secondo grado. L'imputato, dal canto suo, può proporre appello incidentale, la cui ritualità e merito saranno valutati dal giudice di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO TRIBUNALE di PERUGIA;

e da

UG. GI. (P.C.) N. IL (OMESSO);

nei confronti di:

CA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la SENTENZA del 13/06/2006 GIUDICE DI PACE di PERUGIA;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e i ricorsi;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. OLDI PAOLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBR…

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