Il reato di ricettazione si prescrive nel termine massimo di dieci anni, salvo che il decorso della prescrizione non sia stato sospeso per un determinato periodo di tempo. Il giudice di merito, nel valutare le prove e le circostanze del caso concreto, gode di un ampio potere discrezionale nella ricostruzione dei fatti e nell'accertamento della responsabilità penale dell'imputato, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se sorretto da adeguata e logica motivazione. Le attenuanti generiche e le circostanze attenuanti previste dall'art. 62 c.p. devono essere espressamente dedotte e discusse nel giudizio di merito, non potendo essere fatte valere per la prima volta in sede di legittimità. Il ricorso per cassazione è inammissibile quando si limita a censurare il merito della decisione impugnata, proponendo una diversa valutazione delle prove, ovvero quando è manifestamente infondato, come nel caso di doglianze relative alla prescrizione del reato già esaminata e risolta dal giudice di appello.