Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24307 del 5 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:24307PEN

Massima

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Il possesso e l'utilizzo di documenti di identificazione falsi, contraffatti o alterati, anche se realizzati all'estero, integrano reati di natura penale qualora vi sia la permanenza dell'agente nel territorio nazionale, in quanto in tale ambito spaziale si realizza almeno il segmento dell'azione che concretizza il concorso morale dell'imputato. La contraffazione di tali documenti può essere accertata anche sulla base di elementi indiziari, come la perizia tecnica che ne rilevi la non genuinità, senza che sia necessaria la palese riconoscibilità del falso da parte degli operanti. Inoltre, la presentazione di documenti di identificazione all'autorità equivale a declinare le proprie generalità, integrando il reato di falsa attestazione di identità personale, a prescindere da una esplicita dichiarazione in tal senso da parte dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7661/2013 CORTE APPELLO di MILANO, del 27/05/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 31/03/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 27/05/2014 la Corte d'appello di Milano …

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