Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11930 del 21 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:11930PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per reati gravi e organizzati, come il furto aggravato, e il concreto pericolo di reiterazione della condotta delittuosa, giustificano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di una documentata disponibilità di idonei domicili per gli arresti domiciliari, qualora la valutazione complessiva delle esigenze cautelari e della personalità degli indagati dimostri l'inadeguatezza di ogni altra misura meno afflittiva. Ciò in quanto l'articolo 275, comma 2-bis, c.p.p. esclude l'applicabilità della previsione sulla determinazione della pena in concreto quando, per mancanza di uno dei luoghi di esecuzione indicati dall'articolo 284 c.p.p., gli arresti domiciliari non possono essere disposti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1269/2015 TRIB. LIBERTA' di FIRENZE, del 07/10/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE MARZO GIUSEPPE;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. MAZZOTTA Gabriele, il quale ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 07/10/2015 il Tribunale di Firenze, per quanto ancora rileva, ha confermato, nei confront…

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