Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25374 del 2 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25374PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'istituto della continuazione postula che l'agente si sia rappresentato e abbia unitariamente deliberato, almeno nelle loro linee essenziali, una serie di condotte criminose, e non si identifica con il programma di vita delinquenziale del reo, che esprime, invece, l'opzione dello stesso a favore della commissione di un numero non predeterminato di reati. Pertanto, il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza del vincolo della continuazione, deve verificare puntualmente che i reati fine siano stati programmati al momento in cui il partecipe si è determinato a fare ingresso nel sodalizio criminale, senza limitarsi a considerare la mera connessione spazio-temporale o la finalità comune di agevolare l'attività del clan. Inoltre, l'eterogeneità dei reati, come la diversità delle condotte e delle vittime, può escludere il riconoscimento della continuazione, anche in presenza di un programma delinquenziale di più ampio respiro. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione sulla motivazione del provvedimento del giudice dell'esecuzione deve arrestarsi alla verifica del rispetto delle regole della logica e della conformità ai canoni legali che presiedono all'apprezzamento delle circostanze fattuali, senza poter sostituire la propria valutazione di merito a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi - rel. Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 02/03/2020 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. LUIGI FABRIZIO AUGUSTO MANCUSO;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. Seccia Domenico A. R., Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, che ha concluso chiedendo una declaratoria di inammissibilita', con ogni conseguente statuizione.
RITENUTO IN FATTO
i. Con atti rivolti…

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