Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31576 del 20 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:31576PEN

Massima

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Il danneggiamento di cose esposte alla pubblica fede, ai sensi dell'art. 635 c.p., comma 2, n. 1, in raccordo con l'aggravante di cui all'art. 625, n. 7 c.p., presuppone che la cosa danneggiata si trovi in un luogo privato privo di recinzioni o sorveglianza, ove chiunque possa accedere liberamente, in modo tale che il bene trovi protezione solo in base al senso di rispetto per l'altrui proprietà da parte della collettività. Pertanto, ai fini della configurabilità di tale fattispecie, è necessario che la sentenza accerti in modo specifico e puntuale le condizioni di accessibilità del luogo in cui si trovava la cosa danneggiata, non essendo sufficiente la mera collocazione della stessa in un'area condominiale privata. In assenza di tale accertamento, il danneggiamento non può ritenersi integrato nella forma aggravata, dovendosi escludere la sussistenza dell'elemento oggettivo del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluig - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 7 giugno 2022 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Angelo Capozzi;
letta le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Raffaele Piccirillo, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio limitatamente ai soli danneggiamenti e l'inammissibilita' nel resto del ricorso.
RI…

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