Il Comune, su motivata richiesta del Prefetto, può revocare la licenza di un esercizio commerciale ai sensi dell'art. 19, comma 4, del D.P.R. n. 616/1977, anche in assenza dei presupposti di cui all'art. 100 del T.U.L.P.S., qualora l'attività del locale abbia dimostrato di favorire situazioni di degrado urbano e compromettere l'attività di prevenzione delle forze di polizia, in ragione di reiterate violazioni delle norme che disciplinano l'esercizio dell'attività di somministrazione, come il mancato rispetto degli orari di apertura/chiusura, le emissioni sonore oltre i limiti, l'assenza di apparecchi per la rilevazione del tasso alcolemico e il mancato rispetto delle prescrizioni anti-Covid. In tali casi, il provvedimento di revoca della licenza, adottato per finalità di tutela preventiva dell'ordine pubblico, non è viziato da sproporzione, né da carenza di motivazione, e può essere legittimamente disposto anche in assenza della comunicazione di avvio del procedimento, in ragione dell'urgenza connessa alla necessità di prevenire i pericoli per la sicurezza pubblica.