Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate senza titolo, anche in pendenza di domande di condono edilizio, è atto dovuto e vincolato nel contenuto per l'amministrazione comunale, che non necessita di previo avviso di avvio del procedimento né di comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di condono, in quanto la disciplina sanzionatoria applicabile è quella di cui all'art. 31 del D.P.R. 380/2001 e all'art. 167 del D.Lgs. 42/2004. Ciò in quanto le opere abusive, anche se di completamento di una precedente edificazione, non possono essere legittimate in assenza dell'attivazione della procedura di cui all'art. 35 della L. 47/1985, né vi è alcuna norma che consenta una loro postuma legittimazione, analogamente a quanto previsto dall'art. 36 del D.P.R. 380/2001. L'ordine di demolizione, pertanto, costituisce atto doveroso e vincolato nel contenuto, la cui motivazione può limitarsi all'affermazione della realizzazione di opere in assenza di titolo, con contestuale richiamo alla normativa violata, senza necessità di una puntuale individuazione delle opere abusive, essendo sufficiente una loro descrizione generica, suscettibile di integrazioni con successivi atti. Infine, in assenza di istanza di parte, non occorre alcuna previa verifica sulla conformità urbanistica di quanto realizzato senza titolo, né l'amministrazione è tenuta a informare gli interessati circa la facoltà di cui all'art. 36 del D.P.R. 380/2001.