Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33852 del 17 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33852PEN

Massima

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Il delitto di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.) si configura quando l'agente, mediante artifizi e raggiri, induce in errore l'ente erogatore, ottenendo indebitamente contributi o finanziamenti pubblici in misura maggiore rispetto ai costi effettivamente sostenuti. Tale reato non è assorbito dal delitto di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.), il quale ha carattere residuale e sussidiario, trovando applicazione solo in ipotesi marginali di mera omissione o di condotta che non induca effettivamente in errore l'ente erogatore. Pertanto, la sussistenza della truffa aggravata o del delitto di cui all'art. 316-ter c.p. è rimessa alla valutazione del giudice di merito, il quale deve accertare se l'agente abbia posto in essere un articolato sistema fraudolento, idoneo a indurre in errore l'amministrazione, ovvero si sia limitato a produrre documentazione falsa. Inoltre, il delitto di truffa aggravata può essere integrato anche attraverso la presentazione di preventivi contenenti costi maggiorati rispetto a quelli effettivamente sostenuti, nonché mediante l'alterazione o la falsificazione di documenti fiscali, al fine di ottenere l'erogazione di contributi in misura superiore a quella spettante. Il giudice di merito, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena, deve motivare il proprio provvedimento, tenendo conto della gravità della condotta, della reiterazione nel tempo del comportamento illecito e della pericolosità sociale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. FIANDANESE Fran - rel. Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

Es. An. , n. a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Genova, in data 23 marzo 2009, di parziale riforma della sentenza del Tribunale di Sanremo, in data 16 ottobre 2007;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal consigliere Dott. Franco Fiandanese;

Udito il pubblico ministero in persona del sostituto procuratore…

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