Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43286 del 22 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:43286PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria posizione e dei propri poteri, induce un soggetto privato a effettuare indebite dazioni di denaro o altre utilità, approfittando dello squilibrio di posizioni e del timore reverenziale di quest'ultimo, commette il reato di induzione indebita previsto dall'art. 319-quater c.p. Tale condotta è penalmente rilevante anche quando il privato tragga un vantaggio dalla dazione, in quanto l'accordo non può ritenersi raggiunto in condizioni di parità a causa dell'abuso di potere del pubblico agente. La qualificazione giuridica del fatto nella fattispecie di induzione indebita, anziché in quella di concussione o corruzione, è giustificata dalla dimostrata sussistenza di un rapporto non paritario tra le parti e dall'accertata prevaricazione del pubblico ufficiale ai danni del privato, il quale è vittima di metus publicae potestatis e pertanto indotto a effettuare prestazioni non dovute. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, in quanto meramente reiterativo di doglianze di merito, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare eventuali cause di non punibilità, come la prescrizione del reato, maturate successivamente alla sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TRONCI Andrea - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/10/2018 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MOGINI STEFANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. DALL'OLIO MARCO, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
Uditi i difensori:
- avvocato (OMISSIS) del foro di ROMA per la parte civile (OMISSIS) il quale si riporta alla memoria …

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