Il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art. 481 c.p.) è configurabile quando il soggetto agente, consapevolmente e volontariamente, attribuisce a sé o ad altri un falso attestato in un atto pubblico, in assenza di una valida giustificazione legale. Tuttavia, tale reato può essere escluso qualora emerga l'assenza di prova in ordine all'attribuzione consapevole e volontaria della falsità, ovvero quando ricorra una causa di non punibilità, come l'esimente prevista dall'art. 384 c.p. per il favoreggiamento personale prestato a favore di un prossimo congiunto. Inoltre, il reato può essere dichiarato estinto per prescrizione, in applicazione dell'art. 129 c.p.p. e 157 c.p., qualora risulti evidente l'insussistenza del fatto o la sua non attribuibilità all'imputato. In tali ipotesi, il giudice deve pronunciare sentenza di assoluzione o di non luogo a procedere senza rinvio.