Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 4536 del 2016

ECLI:IT:TARLAZ:2016:4536SENT

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, impartito ai sensi dell'art. 31 del D.P.R. 380/2001, è un atto dovuto e vincolato che consegue automaticamente all'accertamento del carattere abusivo degli interventi realizzati, senza che l'amministrazione comunale sia tenuta a motivare specificamente in ordine alla comminatoria della sanzione ripristinatoria o a valutare comparativamente l'interesse pubblico alla messa in pristino dell'area con gli interessi privati coinvolti. L'ordine di demolizione non richiede una specifica motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale alla demolizione, non potendosi ammettere l'esistenza di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva, che il tempo non può legittimare. Pertanto, l'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, in quanto atto dovuto e vincolato, non è sindacabile in sede giurisdizionale per carenza di interesse pubblico, essendo sufficiente l'accertamento dell'abusività dell'intervento edilizio posto in essere. Ciò vale anche per opere che, pur non comportando modifiche del volume, delle superfici e della destinazione d'uso dell'immobile, come lo sbancamento di un terrapieno, l'apertura di una finestra o lo spostamento di una scala esterna, incidono sull'aspetto esteriore dell'edificio e sull'assetto del territorio, essendo soggette a permesso di costruire e autorizzazione paesaggistica. Analogamente, l'ordine di demolizione può essere legittimamente fondato sulla mancanza delle autorizzazioni sismiche e idrogeologiche, ove l'area sia soggetta a tali vincoli, a prescindere dalla concreta idoneità delle opere a minare la sicurezza o l'equilibrio idrogeologico.

Sentenza completa

N. 07133/2007
REG.RIC.

N. 04536/2016 REG.PROV.COLL.

N. 07133/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7133 del 2007, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)), ((omissis)), presso lo studio dei quali elettivamente domicilia in Roma, via ((omissis)), n.61;

contro

Comune di Monte Porzio Catone, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), presso lo studio del quale elettivamente domicilia in Roma, via Dora, n.2;
Ministero per i beni e le attività culturali, Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del Lazio, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso la cui sede domicilia in Roma, via dei Portoghesi, n.12;
Regione Laz…

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