Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36273 del 21 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:36273PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra il reato associativo e i reati-fine richiede che le linee essenziali di questi ultimi siano state programmate con sufficiente specificità fin dal momento della costituzione del sodalizio criminoso, in modo che gli elementi ideativo-volitivi del reato-fine fossero ben presenti sin dall'inizio del vincolo associativo. Non possono essere ritenuti in continuazione i reati-fine che, pur rientrando nell'ambito di attività svolta nel quadro associativo e ai fini di rafforzamento della consorteria, non potevano essere programmati sin dall'inizio in quanto conseguenti a circostanze ed eventi contingenti ed occasionali, non prevedibili al momento della costituzione dell'associazione, come nel caso degli omicidi che siano frutto di elementi sopravvenuti o occasionali. Tuttavia, il giudice deve motivare in modo specifico, con riferimento ai fatti accertati nelle sentenze di merito, la presenza o l'assenza degli indici sintomatici dell'identità del disegno criminoso, quali l'omogeneità delle condotte, il bene giuridico offeso, il contenuto intervallo temporale, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, senza limitarsi a una motivazione generica e priva di richiami concreti ai fatti. In caso di carenza motivazionale, l'ordinanza è viziata per violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BARONE Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/06/2016 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. NOVIK ((omissis));
lette le conclusioni del P.G. Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza.
RILEVATO IN FATTO
1. Con ordinanza del 28 giugno 2016, il Tribunale di Napoli, sezione G.I.P., in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza presentata da (OMISSIS), diret…

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