Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13036 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13036PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene, formalmente intestato a soggetto terzo ma di fatto nella disponibilità di un indagato per reato di associazione mafiosa, è legittimo quando risulti accertata l'interposizione fittizia del terzo intestatario e la manifesta sproporzione del bene rispetto ai redditi leciti dell'indagato e del suo nucleo familiare. In tali casi, il fumus commissi delicti derivante dall'accertata partecipazione dell'indagato all'associazione mafiosa, unitamente agli elementi di fatto che dimostrano l'effettiva disponibilità del bene in capo all'indagato e la sua evidente sproporzione rispetto ai redditi leciti, integrano i presupposti di legge per l'adozione del provvedimento ablativo, in quanto il bene può ritenersi verosimilmente frutto o reimpiego di attività illecite. La prova dell'interposizione fittizia può desumersi dall'esclusivo utilizzo del bene da parte dell'indagato e dalla mancata concreta disponibilità dello stesso da parte del soggetto formalmente intestatario, nonché dalla manifesta sproporzione del bene rispetto ai redditi leciti accertati in capo al nucleo familiare. Tali elementi, valutati complessivamente, consentono di ritenere integrati i presupposti di legge per l'adozione del sequestro preventivo, in quanto il bene può ragionevolmente ritenersi frutto o reimpiego di attività illecite, anche in assenza di una prova diretta della provenienza delittuosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PU. GI., N. IL (OMESSO);

2) VO. AN., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 11/04/2008 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ZAMPETTI UMBERTO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Tindari Baglione, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Furfaro S., per avv. Bartolo A., che ne ha chiesto l'accoglimento. <…

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