Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 32259 del 21 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:32259PEN

Massima

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Il concorso morale nell'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti si configura anche quando il soggetto, pur non essendo formalmente membro del sodalizio criminale, sia pienamente consapevole dell'illiceità delle iniziative del proprio convivente, che ne è il capo, e svolga un ruolo attivo di tramite e di contabilizzazione dei proventi dello spaccio per conto del gruppo, essendo tale condotta idonea a rafforzare e agevolare l'attività dell'associazione. In tali casi, la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, che giustificano l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunta dalla ricostruzione puntuale e logicamente coerente degli elementi probatori acquisiti, senza che il controllo di legittimità della Corte di Cassazione possa estendersi a una diversa valutazione delle circostanze già apprezzate dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Frances - Presidente

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuel - Consigliere

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 25/03/2014 del Tribunale di Lecce;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Ercole Aprile;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale SELVAGGI Eugenio, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito per l'indagata l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'annullamento della or…

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