Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48494 del 28 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48494PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione può revocare il beneficio della sospensione condizionale della pena concesso in violazione dell'art. 164, comma 4, c.p., solo qualora la causa che giustifica la revoca non fosse stata concretamente conosciuta dal giudice della cognizione al momento della concessione del beneficio. Pertanto, ove dal casellario giudiziale del condannato risultino precedenti concessioni della sospensione condizionale, il giudice dell'esecuzione, prima di procedere alla revoca, deve verificare e adeguatamente motivare se il giudice della cognizione fosse a conoscenza di tale causa ostativa al momento della nuova concessione del beneficio; in caso affermativo, la revoca è preclusa per effetto del giudicato. Il giudice dell'esecuzione, dunque, non può revocare il beneficio concesso in violazione dell'art. 164, comma 4, c.p., qualora la causa ostativa fosse già nota al giudice della cognizione, essendo in tal caso preclusa ogni decisione sul punto nel giudizio di esecuzione per la formazione del giudicato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenic - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/01/2019 della CORTE APPELLO di GENOVA;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
lette le conclusioni del PG;
Il Procuratore generale, ((omissis)), chiede l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza del 29/01/2019 della Corte di appello di Genova che, quale giudice dell'esecuzione, ai sensi dell'articolo 168 c.p.,…

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