Cassazione penale Sez. I sentenza n. 48679 del 9 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:48679PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati può essere riconosciuta quando sussistono elementi di omogeneità e vicinanza temporale tra gli episodi delittuosi, nonché identità dei compartecipi, anche se gli imputati non hanno espressamente ricondotto i diversi reati a un medesimo programma criminoso. Tali elementi, se presenti, devono essere adeguatamente valutati dal giudice dell'esecuzione ai fini dell'applicazione del beneficio della continuazione, senza che possa essere sufficiente l'esclusiva considerazione della mancata confessione da parte degli imputati circa il collegamento tra i reati. Inoltre, la diversità dei compartecipi rispetto a precedenti reati, determinata dalla necessità dell'imputato di reperire nuovi sodali a seguito di un lungo periodo di detenzione, può costituire un elemento di cesura rispetto al pregresso disegno criminoso, tale da escludere la continuazione. Infine, la rilevante distanza temporale tra i reati e l'interposizione di un lungo periodo di custodia cautelare possono altresì integrare fattori ostativi al riconoscimento della continuazione, in quanto indici di una discontinuità del programma delittuoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 153/2014 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 14/04/2014;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASA FILIPPO;
lette le conclusioni del PG Dott. SPINACI Sante, che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata limitatamente al diniego della disciplina della continuazione in relazione ai reati di cui alla sentenza n. 1182/2013 e n. 25/09; rigetto del ricorso nel resto.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza resa in data 14.4.201…

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