La legge regionale n. 14/2009 (c.d. "piano casa") consente l'ampliamento degli edifici esistenti fino al 20% del volume o della superficie coperta, purché tale ampliamento sia realizzato in continuità edilizia con il fabbricato preesistente, attraverso modalità di aderenza, appoggio o sopraelevazione. Il requisito della continuità edilizia è soddisfatto quando l'ampliamento si pone in prosecuzione fisica e funzionale del corpo di fabbrica originario, senza costituire una nuova entità distinta, a prescindere dall'identità di dimensioni e aspetto esteriore tra la parte ampliata e l'edificio preesistente. Solo ove la realizzazione dell'ampliamento in continuità risulti impossibile o comprometta l'armonia estetica dell'edificio, è consentita la costruzione di un corpo edilizio separato, ma comunque di carattere accessorio e pertinenziale rispetto al fabbricato originario. L'amministrazione comunale non può pertanto negare la ricevibilità della denuncia di inizio attività (D.I.A.) per l'ampliamento, adducendo il mancato rispetto del requisito di aderenza, ove l'intervento progettato si ponga in continuità fisica e funzionale con l'edificio preesistente, senza soluzione di continuità tra i due corpi di fabbrica.