Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32976 del 22 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:32976PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che distrugge o sopprime atti pubblici dotati di fede privilegiata, commette il reato di falso per soppressione, aggravato dalla natura dei documenti soppressi, anche qualora ritenga opportuno sopire la vicenda. L'aggravante di cui all'art. 476, comma 2, c.p. sussiste in quanto gli atti di polizia giudiziaria, come le relazioni di servizio, hanno natura di atti pubblici dotati di fede privilegiata, in quanto finalizzati all'esercizio dell'azione penale e all'acquisizione della prova di illeciti. Il ritardo nell'invio dei risultati di un controllo agli enti competenti, in assenza di termini normativamente previsti, non integra necessariamente l'abuso d'ufficio, se non vi è prova che tale condotta sia stata finalizzata a favorire il soggetto controllato. Il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con riferimento alla gravità dei fatti e all'esistenza di precedenti specifici relativi a reati commessi nell'esercizio delle funzioni pubbliche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1762/2008 CORTE APPELLO di LECCE, del 15/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udito il Procuratore Generale in persona.

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

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