Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41424 del 25 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41424PEN

Massima

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La falsificazione della firma di un privato cittadino su un atto pubblico fidefacente, come la relata di notifica di una cartella esattoriale, integra il reato di falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale, in quanto l'addetto alla notificazione, pur svolgendo un'attività privatistica, riveste la qualifica di pubblico ufficiale in ragione delle funzioni pubbliche esercitate. Il giudice di merito, nel determinare la pena, deve procedere al bilanciamento di tutte le circostanze aggravanti e attenuanti, ivi compresa l'aggravante di cui all'art. 476, comma 2, c.p., e non può limitarsi al solo confronto con la recidiva, pena la violazione del principio di cui all'art. 69 c.p. Tale principio, infatti, impone di valutare il complessivo disvalore dell'azione delittuosa al fine di quantificare la pena in modo più aderente al caso concreto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabet - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/10/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MOROSINI Elisabetta Maria;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. LIGNOLA Ferdinando, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita';
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso riportandosi ai motivi.
RITENUTO IN …

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