Consiglio di Stato sentenza n. 6105 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:6105SENT

Massima

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Il rilascio di un titolo edilizio in sanatoria, successivo all'impugnazione di un provvedimento di diniego, determina la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso, comportando l'improcedibilità dell'appello. Il principio di diritto è che il mutamento della situazione giuridica della parte, intervenuto nelle more del giudizio, estingue l'interesse originario all'impugnazione, rendendo il ricorso improcedibile, anche in sede di gravame. Tale principio trova applicazione quando il provvedimento impugnato perde efficacia per effetto di un nuovo atto amministrativo, come nel caso del rilascio di un titolo edilizio in sanatoria, che soddisfa la pretesa originariamente dedotta in giudizio. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, in quanto il mutamento della situazione giuridica della parte rende il processo privo di utilità pratica, venendo meno l'interesse all'emanazione di una pronuncia giurisdizionale. Ciò in quanto il processo amministrativo è volto all'accertamento della legittimità di un atto o di un comportamento della pubblica amministrazione, sicché, ove tale atto o comportamento venga meno per effetto di un nuovo provvedimento, l'interesse all'impugnazione originaria viene meno, determinando l'estinzione del giudizio. Il principio trova applicazione anche in sede di gravame, in quanto l'interesse all'impugnazione deve permanere per tutto il corso del giudizio, a pena di improcedibilità dell'appello. Pertanto, il rilascio di un titolo edilizio in sanatoria, successivo all'impugnazione di un provvedimento di diniego, determina la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso, comportando l'improcedibilità dell'appello.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/12/2017

N. 06105/2017REG.PROV.COLL.

N. 00183/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 183 del 2016, proposto dai signori ((omissis)) e ((omissis)), nonché dalla s.r.l. Adriatica Immobiliare, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentati e difesi dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, via ((omissis)), n. 23;

contro

il Comune di Vasto, in persona del Sindaco
pro tempore
, non costituito in giudizio;

nei confronti di

i signori ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), domiciliato ex art. 25 del c.p.a. presso la Segrete…

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