Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36550 del 24 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:36550PEN

Massima

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Il reato di violazione di sigilli sussiste anche quando l'imputato, pur in assenza di un formale apposizione di sigilli su determinati locali, abbia comunque eluso la funzione cautelare del vincolo reale, proseguendo abusivamente i lavori in un cantiere sottoposto a sequestro. In tali casi, la verifica della sussistenza di cause di non punibilità, ai sensi dell'art. 129 c.p.p., non è preclusa dal limitato ambito di cognizione della Corte di appello, dovendo il giudice procedere d'ufficio all'accertamento di tali questioni, a prescindere dai motivi di impugnazione proposti. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il reato di violazione di sigilli può configurarsi anche in assenza di una formale apposizione dei sigilli, qualora la condotta dell'imputato abbia comunque eluso la funzione cautelare del vincolo reale imposto, vanificandone la ratio. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a verificare d'ufficio la sussistenza di eventuali cause di non punibilità, a prescindere dai motivi di impugnazione dedotti dalle parti. La massima giuridica si fonda sull'esigenza di tutelare l'effettività della misura cautelare del sequestro, impedendo che il mancato materiale apposizione dei sigilli possa essere strumentalmente utilizzato per eludere la funzione cautelare del vincolo reale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/12/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SQUASSONI CLAUDIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del D'ANGELO GIOVANNI, che ha concluso per rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Confermando la decisione del Tribunale, la Corte di Appello di Napoli, c…

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