Il giudice penale è tenuto a disapplicare le norme interne che risultino incompatibili con il diritto dell'Unione europea, anche in presenza di un precedente giudicato, al fine di garantire l'immediata applicazione della normativa europea più favorevole al reo. In tali casi, il giudice dell'esecuzione deve revocare la sentenza di condanna, in applicazione del principio di retroattività della legge più mite, che costituisce parte integrante delle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri. Tale revoca può essere disposta direttamente dalla Corte di Cassazione, senza necessità di rinvio al giudice dell'esecuzione, quando si tratti di uno dei casi disciplinati dall'art. 620, lett. l), c.p.p., in cui è superfluo il rinvio al giudice dell'esecuzione. Il giudice è pertanto tenuto a disapplicare la norma interna incompatibile con il diritto dell'Unione europea, anche in presenza di un precedente giudicato, al fine di garantire l'immediata applicazione della normativa europea più favorevole al reo, procedendo alla revoca della sentenza di condanna in applicazione del principio di retroattività della legge più mite.