Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2466 del 20 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:2466PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente può essere disposto dal Pubblico Ministero e convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari anche quando l'azione penale sia già stata esercitata e sia stato disposto il rinvio a giudizio dell'indagato, purché gli atti del processo non siano ancora stati trasmessi al giudice del dibattimento. La disponibilità dei beni da parte dell'indagato, ai fini della confisca per equivalente, può essere desunta dalla circostanza che egli abbia la facoltà di operare su di essi in virtù di una delega conferitagli, senza che sia necessario accertare il nesso pertinenziale tra i beni e il reato contestato, essendo sufficiente che il valore dei beni sequestrati corrisponda all'importo del profitto del reato. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente non richiede, pertanto, la prova che le somme sequestrate provengano direttamente dal reato e siano confluite nella disponibilità dell'indagato, essendo sufficiente che il loro valore sia equivalente al profitto del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS); (OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del Tribunale di Ascoli Piceno del 23 maggio 2014;

letti gli atti di causa, la ordinanza impugnata e i ricorsi introduttivi;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;

sentite la requisitoria del PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ROMANO Giulio, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale di Ascoli…

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