Il diritto di manifestazione pacifica non può essere esercitato in modo da impedire la libertà di circolazione e di accesso ai luoghi pubblici, legittimando l'intervento delle forze dell'ordine volto al ripristino della sicurezza e dell'ordine pubblico. L'uso di forme di protesta violente, come l'impiego di bastoni, comporta la responsabilità penale dei partecipanti per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, non potendo essere invocata la scriminante della reazione ad atti arbitrari dei pubblici ufficiali laddove l'operato di questi ultimi sia stato finalizzato al legittimo esercizio dei loro poteri. La valutazione della credibilità delle fonti di prova, ivi compresa la attendibilità dei testimoni, rientra nella esclusiva competenza del giudice di merito, la cui motivazione non è sindacabile in sede di legittimità se congruamente e logicamente argomentata, senza che assumano rilievo eventuali discrasie tra le deposizioni e i referti medici, atteso che questi ultimi non costituiscono prova decisiva ai fini della ricostruzione dei fatti. Il diniego delle attenuanti generiche può essere legittimamente fondato sulla sussistenza di precedenti penali a carico dell'imputato.