Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, in materia di pianificazione urbanistica, ha affermato il seguente principio di diritto: I procedimenti relativi a piani urbanistici attuativi la cui realizzazione comporta consumo di suolo, avviati con la presentazione al comune della proposta corredata dagli elaborati necessari prima dell'entrata in vigore della legge regionale n. 14/2017 sul contenimento del consumo di suolo, sono fatti salvi ai sensi dell'art. 13, commi 4, 5 e 6 della medesima legge, anche qualora le relative previsioni urbanistiche siano successivamente stralciate dal Comune in sede di approvazione di una variante al piano degli interventi. Pertanto, l'amministrazione comunale non può legittimamente disporre lo stralcio di tali previsioni urbanistiche, in quanto la nuova normativa regionale prevede una deroga alla disciplina generale sul consumo di suolo per i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge. L'annullamento degli atti comunali che hanno disposto tale stralcio è pertanto dovuto, mentre non è accoglibile la domanda risarcitoria proposta dai privati, in assenza della prova degli elementi costitutivi della responsabilità da fatto illecito.