Consiglio di Stato sentenza n. 7219 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:7219SENT

Massima

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Il diniego di un permesso di costruire per la demolizione e successiva ricostruzione di un fabbricato diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, qualora quest'ultima ottenga successivamente il permesso di costruire richiesto, in quanto viene meno l'utilità pratica della pronuncia giurisdizionale. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del giudizio ai sensi dell'art. 35, comma 1, del Codice del processo amministrativo, senza pronunciarsi nel merito della controversia, in quanto il ricorso ha perso il suo oggetto. Tale principio trova applicazione anche quando l'ottenimento del permesso di costruire avviene nelle more del giudizio di appello, essendo sufficiente che il provvedimento favorevole sia stato adottato prima della decisione definitiva sulla impugnazione. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse non comporta alcuna statuizione sulle spese di giudizio, le quali rimangono a carico della parte che le ha anticipate.

Sentenza completa

Pubblicato il 20/11/2020

N. 07219/2020REG.PROV.COLL.

N. 08424/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8424 del 2011, proposto da
Pasquale Marino, rappresentato e difeso dall'avvocato Carlo Celani, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via dei Condotti, 9;

contro

Comune di Grottaferrata, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda) n. 04371/2011, resa tra le parti, concernente un diniego di permesso di costruire per la demolizione e successiva ricostruzione di fabbricato in via G. D'Annunzio/via Principe Amedeo Grottaferrata.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Vi…

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