Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20579 del 22 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:20579PEN

Massima

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Il danneggiamento di un bene altrui costituisce reato anche quando l'autore agisce per motivi di natura economica, purché siano presenti elementi probatori sufficienti a dimostrare la sua responsabilità, come il rinvenimento di tracce riconducibili al mezzo utilizzato per compiere il fatto. La valutazione della prova da parte del giudice di merito, se congruamente motivata e immune da vizi logici o giuridici, non può essere sindacata in sede di legittimità, essendo precluso alla Corte di Cassazione di sostituire la propria valutazione a quella del giudice di primo e secondo grado. L'onere di indicare specificamente i vizi della motivazione, attraverso una critica puntuale delle argomentazioni del provvedimento impugnato, grava sull'imputato che propone ricorso per cassazione, la cui mancanza comporta l'inammissibilità del ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. ZAPPIA Pietro - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MELIADO' Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avvocato IMBORNONE Paolo, quale difensore di CA. Ro. (n. (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, 2 sezione penale, in data 01/10/2007.

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica udienza, dal Consigliere Dott. Adriano Iasillo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. MARTUSCIELLO Vittorio, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

Viste le conclusioni del difensore che ha ch…

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