Cassazione penale Sez. III sentenza n. 29581 del 28 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:29581PEN

Massima

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La condotta di chi, mediante comunicazioni telematiche che non comportino contatto fisico con la vittima, induca la stessa al compimento di atti che comunque ne coinvolgano la corporeità sessuale e siano idonei a violarne la libertà personale, integra il reato di tentata violenza sessuale. Ai fini dell'integrazione di tale fattispecie, è irrilevante che l'agente miri al soddisfacimento o all'eccitamento del proprio istinto sessuale, essendo sufficiente che la condotta sia finalizzata a compromettere la libera autodeterminazione sessuale della persona offesa. Il baricentro dell'incriminazione si è spostato dalla mera libertà sessuale, come bene giuridico rientrante nella categoria della moralità pubblica, al diritto della libera autodeterminazione sessuale, come potere di disporre della propria persona e del proprio corpo, senza che siano ammesse intrusioni non consentite dal titolare del diritto. Pertanto, è vietata qualsiasi intrusione corporale senza consenso, essendo irrilevante il fine per il quale il soggetto attivo del reato agisce. Ai fini del diniego delle attenuanti generiche e della diminuente del fatto di minore gravità, il giudice deve valutare le modalità della condotta e il contesto di angoscia procurato alla vittima, tenendo conto degli elementi di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di una specifica e dettagliata motivazione, essendo sufficiente il richiamo al criterio di adeguatezza o congruità della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Luigi - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31-10-2019 della Corte d'appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso trattato ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
udita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis));
Letta la requisitoria del Procuratore Generale che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per la cassazione della sentenza indicata in epigrafe con la quale la Corte d&#x…

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