Il termine di quindici giorni per proporre ricorso per cassazione avverso un provvedimento giurisdizionale decorre dalla data dell'ultima notifica dell'avviso di deposito dello stesso provvedimento agli interessati, ai sensi degli articoli 127, 315 e 585 del codice di procedura penale. Il mancato rispetto di tale termine comporta l'inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende. Tale principio si fonda sull'esigenza di garantire la certezza e la ragionevole durata del processo penale, attraverso il rispetto dei termini perentori previsti dalla legge per l'esercizio dei mezzi di impugnazione, i quali assolvono una funzione di ordine pubblico processuale. L'inosservanza del termine di cui agli articoli 127, 315 e 585 c.p.p. preclude pertanto la possibilità di una pronuncia nel merito del ricorso, in quanto la sua tardività determina l'inammissibilità dell'impugnazione, senza possibilità di sanatoria o di rimessione in termini, salvo i casi espressamente previsti dalla legge.