Consiglio di Stato sentenza n. 3286 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:3286SENT

Massima

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Il diniego della concessione di occupazione di suolo pubblico per l'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande può essere legittimamente fondato non solo sulla mera esistenza di specifiche previsioni regolamentari che vietano o limitano tale occupazione, ma anche sulla valutazione dell'interesse pubblico alla corretta e fluida circolazione veicolare e pedonale nell'area interessata, anche in assenza di una puntuale e dettagliata motivazione, essendo sufficiente che i presupposti di fatto e le ragioni di diritto siano agevolmente evincibili attraverso un comportamento di buona fede. Pertanto, il diniego può essere validamente adottato anche in relazione a zone rientranti nella c.d. "città storica", qualificate come beni culturali ai sensi di legge, senza che ciò determini la formazione del silenzio-assenso, in quanto tali aree sono sottratte all'applicazione della disciplina generale sul silenzio-assenso in materia di concessioni di suolo pubblico. Inoltre, la scelta dell'amministrazione di vietare temporaneamente qualsiasi occupazione di suolo pubblico in attesa dell'approvazione di piani di massima occupabilità, pur se di natura transitoria, non è di per sé manifestamente illogica, arbitraria o irragionevole, trattandosi di una misura adeguata a contemperare gli opposti interessi pubblici e privati coinvolti. Infine, l'eventuale riscontro di precedenti abusi nell'occupazione di suolo pubblico, anche se già sanzionati, può essere legittimamente valutato dall'amministrazione ai fini del diniego della concessione richiesta.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/07/2017

N. 03286/2017REG.PROV.COLL.

N. 10170/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 10170 del 2011, proposto da:
Sorelle Ferlito Srl, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avvocato Paolo Giovannelli, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Giovanni Nicotera, n. 29;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dagli avvocati Rosalda Rocchi e Alessandro Rizzo, con i quali è elettivamente domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. LAZIO, Sez. II
ter,
n. 3187/2011, resa tra le parti, concernente il diniego del…

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