Consiglio di Stato sentenza n. 1517 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:1517SENT

Massima

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Il provvedimento interdittivo antimafia può essere legittimamente adottato dall'Autorità prefettizia sulla base di un quadro indiziario significativo di tentativi di infiltrazione mafiosa o di esposizione dell'impresa al pericolo concreto di condizionamento da parte della criminalità organizzata, valutato secondo il criterio del "più probabile che non" e desunto da elementi di fatto, anche non penalmente rilevanti, che, considerati nel loro complesso, siano idonei a far ritenere probabile l'esistenza di tali tentativi o di tale esposizione al pericolo. A tal fine, assumono rilievo, tra l'altro, i rapporti di parentela tra i titolari, soci, amministratori o direttori dell'impresa e soggetti affiliati, organici o contigui alle associazioni mafiose, qualora tali rapporti, per la loro natura, intensità o per altre caratteristiche concrete, lascino ritenere che l'impresa abbia una conduzione collettiva e una regia familiare (di diritto o di fatto) ovvero che le decisioni sulla sua attività possano essere influenzate, anche indirettamente, dalla mafia attraverso la famiglia o da un affiliato alla mafia mediante il contatto con il proprio congiunto. Il provvedimento interdittivo non è sindacabile alla luce degli sviluppi e delle acquisizioni successive alla sua adozione, emersi nella sede penale o in quella delle misure di prevenzione, salvo che non forniscano la prova certa ed evidente di un macroscopico errore originario di cognizione del fatto e di giudizio in cui sia incorsa l'Autorità prefettizia.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/02/2024

N. 01517/2024REG.PROV.COLL.

N. 07851/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7851 del 2023, proposto dalla -OMISSIS- in persona del legale rappresentante 
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da Pec da Registri di Giustizia, 

contro

il Ministero dell'interno e la Prefettura – UTG di Napoli, in persona dei rispettivi legali rappresentanti pro tempore, rappresentati e difesi
ex lege
dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, 12, nonché

nei confronti

della -OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall…

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