La prova della tempestiva notificazione dell'atto di impugnazione nel processo tributario può essere validamente fornita dal notificante mediante la produzione dell'elenco delle raccomandate recante il timbro dell'ufficio postale, senza che assuma rilevanza l'assenza della sottoscrizione del referente dell'accettazione delle Poste italiane, in quanto il timbro postale, in quanto attestazione di attività compiute da un pubblico agente nell'esercizio delle sue funzioni, è presidiato dal reato di falso ideologico in atto pubblico e consente di identificarne la provenienza, senza che la sottoscrizione sia richiesta ad substantiam. Pertanto, il giudice di appello non può dichiarare inammissibile l'impugnazione per tardività sulla base della mancanza della sottoscrizione del referente postale sull'elenco delle raccomandate recante il timbro di spedizione, in quanto tale documento costituisce prova sufficiente della tempestiva notificazione dell'atto di impugnazione.