Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 5668 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:5668SENT

Massima

La Regione è tenuta a pronunciarsi entro il termine di 60 giorni sulla domanda di accreditamento di una struttura sanitaria privata, decorso il quale il silenzio assume valore di rigetto. In caso di inerzia della Regione, il giudice amministrativo può ordinare l'adozione del provvedimento entro un nuovo termine perentorio, senza tuttavia poter sostituirsi all'amministrazione nell'esercizio del potere discrezionale. Qualora la domanda di accreditamento sia accolta, la Regione deve altresì determinare i relativi tetti di spesa, al fine di consentire alla struttura sanitaria privata di svolgere l'attività in regime convenzionato con il Servizio Sanitario Regionale. Il mancato rispetto del termine per provvedere, oltre a configurare un'ipotesi di silenzio-inadempimento, può dar luogo alla responsabilità risarcitoria dell'amministrazione per i danni subiti dal privato a causa del ritardo nell'adozione del provvedimento finale.

Sentenza completa

N. 01976/2013
REG.RIC.

N. 05668/2013 REG.PROV.COLL.

N. 01976/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Terza Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso n.1976 del 2013 proposto dalla Casa di ((omissis)) 80 s.p.a., in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa, anche disgiuntamente, dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)) presso il cui studio in Roma, Via delle Quattro Fontane n.161, è elettivamente domiciliata;

contro

- la Regione Lazio, in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)) ed elettivamente domiciliata presso la sede dell'Avvocatura Regionale in Roma, ((omissis)) n.27;
- Commissario ad acta per la Sanita', rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato presso la cui …

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