Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29869 del 17 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:29869PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura solo quando gli atti compiuti dall'agente, valutati ex ante, presentano adeguata causalità nella sequenza operativa che conduce alla consumazione del delitto e attitudine a creare una situazione di pericolo attuale e concreto per il bene giuridico protetto, non essendo sufficiente la mera manifestazione dell'intenzione criminosa. Pertanto, la semplice espressione di un proposito omicida, pur se accompagnata da richieste di collaborazione a terzi, non integra gli estremi del tentativo di omicidio qualora non risulti avviata una sequenza causale idonea a porre in immediato pericolo la vita della vittima, non essendo stato ancora organizzato un ben definito progetto di attentato con individuazione di tempi, modalità, mezzi e luogo di esecuzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di NAPOLI;

nei confronti di:

1) VO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 29/01/2009 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di SANT'ANGELO DEI LOMBARDI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIORDANO UMBERTO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. Galati che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza in data 29/1/09, em…

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