Cassazione penale Sez. II sentenza n. 56372 del 14 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56372PEN

Massima

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Il giudice, nel disporre la misura cautelare della custodia in carcere, deve motivare adeguatamente l'inadeguatezza di altre misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, anche in relazione alla disponibilità di un luogo idoneo di esecuzione indicato dall'indagato. Tuttavia, l'onere di individuare tale luogo non grava sull'indagato, ma sul giudice, il quale deve accertare concretamente la concreta applicabilità degli arresti domiciliari. Ove il giudice ritenga che non sia stata fornita alcuna disponibilità in tal senso, senza che l'indagato abbia l'onere di provare la disponibilità di un luogo idoneo, egli deve motivare adeguatamente le ragioni per cui ritiene inadeguata la misura degli arresti domiciliari, prima di disporre la custodia cautelare in carcere. Il mancato assolvimento di tale onere motivazionale da parte del giudice determina l'inammissibilità del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO M. - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI P. - Consigliere

Dott. COSCIONI - rel. Consigliere

Dott. DI PISA F. - Consigliere

Dott. RECCHIONE S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 25/06/2018 del TRIB. LIBERTA' di TORINO
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE COSCIONI;
sentite le conclusioni del PG, Dott. SALZANO FRANCESCO, che ha chiesto rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del riesame di Torino, su appello del Pubblico Ministero, applicava a (OMISSIS), gia' sottoposto alle misure dell'obbligo di dimora e di presentazione alla Polizia Giudiziaria in quanto indagato p…

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