Cassazione penale Sez. III sentenza n. 37866 del 28 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:37866PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono competizioni sportive (c.d. DASPO) rientra tra le forme di restrizione della libertà personale e, pertanto, può essere imposto solo con atto motivato dell'Autorità giudiziaria e nei casi e modi previsti dalla legge. In particolare, il destinatario del provvedimento deve avere piena e previa conoscenza dei diritti di difesa di cui può fruire nel relativo procedimento di convalida, il quale deve svolgersi nel rispetto del termine di 48 ore dalla notifica del provvedimento, entro il quale il soggetto interessato può presentare memorie e deduzioni. Tali memorie e deduzioni, se depositate tempestivamente, devono essere prese in considerazione dal giudice nell'adottare l'ordinanza di convalida, la cui mancanza determina la violazione di legge e l'annullamento del provvedimento senza rinvio, con conseguente cessazione dell'efficacia dello stesso limitatamente all'obbligo di presentazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS), il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 31.7.2015 del Giudice per le indagini preliminari di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MACRI' Ubalda;
letta la memoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott.ssa FODARONI Maria Giuseppina, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata limitatamente all&#…

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