Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24663 del 30 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:24663PEN

Massima

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La destrezza, quale aggravante del reato di furto, ricorre quando l'agente, cogliendo l'occasione favorevole, si impossessa rapidamente e opportunisticamente del denaro o di altro bene, senza che sia necessaria una programmazione dell'azione delittuosa o la prevedibilità del comportamento della vittima. Ciò che rileva è la prontezza e l'abilità con cui l'autore del reato approfitta della situazione di fatto che gli consente di sottrarre il bene, indipendentemente dalla prevedibilità o meno dell'allontanamento della persona che aveva la custodia del denaro o del bene sottratto. L'aggravante della destrezza si configura, pertanto, quando l'agente, percepita la favorevole occasione, agisce con immediatezza e abilità per trarne profitto, senza che sia necessaria una preventiva pianificazione dell'azione criminosa o la previsione del comportamento della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FO. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1943/2002 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 21/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. ((omissis)), che chiede il rigetto del ricorso;

udito l'avv. ((omissis)) del Foro di Roma che si riporta a…

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