Cassazione penale Sez. V sentenza n. 11221 del 16 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11221PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del proprio sindacato sulla sentenza di appello, afferma che le videoregistrazioni effettuate da privati con telecamere di sicurezza, i cui fotogrammi siano stati estrapolati e acquisiti agli atti, costituiscono prove documentali utilizzabili in giudizio ai sensi dell'art. 234 c.p.p., senza necessità di procedere alla diretta visione nel contraddittorio delle parti, essendo sufficiente la testimonianza degli operatori di polizia giudiziaria in ordine al loro contenuto rappresentativo. Inoltre, il riconoscimento fotografico compiuto nel corso delle indagini preliminari è utilizzabile ed idoneo a fondare l'affermazione di penale responsabilità, anche in assenza di una formale ricognizione dibattimentale, purché il testimone confermi di averlo effettuato con esito positivo, in quanto l'individuazione di un soggetto costituisce una manifestazione riproduttiva di una percezione visiva e rappresenta una specie del più generale concetto di dichiarazione, la cui forza probatoria discende dal valore della dichiarazione confermativa, alla stregua della deposizione testimoniale. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente fondare la propria decisione sulle risultanze probatorie derivanti da tali atti di indagine, senza che ciò determini vizi di inutilizzabilità o nullità. Quanto alla determinazione della pena, il giudice di legittimità afferma che il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato sulla base della sola gravità della condotta, desunta anche da uno solo dei parametri fissati dall'art. 133 c.p., senza che sia necessario un esame analitico di tutti gli elementi indicati in tale disposizione. Infine, la valutazione del trattamento sanzionatorio rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/07/2021 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALFREDO GUARDIANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PERLA LORI che ha concluso chiedendo udito il difensore.
IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Roma, in riforma della sentenza con cui il tribunal…

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