Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27705 del 16 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:27705PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere disposta nei confronti di un indagato per reati sessuali in danno di minori, qualora sussistano gravi indizi di colpevolezza e concreti e specifici elementi che facciano ritenere attuale il pericolo di reiterazione del reato, di inquinamento probatorio o di fuga, anche in presenza di condizioni soggettive favorevoli dell'indagato, come l'assenza di precedenti penali, la stabilità lavorativa e l'integrazione sociale. La valutazione di tali esigenze cautelari non può essere superata dalla mera dimostrazione di specifiche indicazioni contrarie circa la pericolosità del soggetto, dovendo il giudice fornire una motivazione ampia ed esaustiva, anche attraverso il richiamo a precedenti provvedimenti, che evidenzi in modo concreto e logico la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura più grave, in conformità con le modifiche legislative che hanno introdotto una presunzione di adeguatezza della custodia cautelare per determinati reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. CORDOVA Agostino - Consigliere

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - rel. Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IH. IK. OK. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 5926/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 25/09/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO FIALE;

sentite le conclusioni del PG, Dott. ((omissis)) il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale di Napoli - con ordinanza del 25.9.2009 - rigettava l'appello proposto da Ih. Ik. Ok. …

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