Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22226 del 26 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22226PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, essendo un reato permanente, non cessa con l'arresto dell'imputato, salvo che non emergano elementi positivi che dimostrino la sua dissociazione dal sodalizio criminoso. Pertanto, ai fini dell'applicazione della disciplina della "contestazione a catena" di cui all'art. 297 comma 3 c.p.p., il giudice non può retrodatare l'esecuzione della seconda misura cautelare alla data del primo arresto, se la condotta associativa contestata si è protratta anche in epoca successiva a tale data, come accertato in sede di merito con sentenza definitiva. La valutazione circa l'anteriorità dei fatti oggetto della seconda ordinanza cautelare rispetto all'emissione della prima deve essere effettuata in modo positivo, non essendo sufficiente la mera assenza di prova della posteriorità degli stessi, trattandosi di eccezione rispetto alla disciplina generale sulla decorrenza della custodia cautelare. Il giudice incidentale della cautela non può disattendere o rivalutare le statuizioni di merito sulla durata della partecipazione all'associazione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BIANCHI Luisa - Presidente

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GIANNITI Pasquale - rel. Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 300/2015 del 27/03/2015 del Tribunale del riesame di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Milano, con ordinanza 25/2/2015, ha respint…

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