Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40923 del 12 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:40923PEN

Massima

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Il metodo mafioso, quale circostanza aggravante ai sensi dell'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, è configurabile anche nei confronti di soggetti che, pur non facendo parte di un'associazione di tipo mafioso, pongano in essere comportamenti minacciosi e intimidatori tali da richiamare alla mente e alla sensibilità della vittima quelli comunemente ritenuti propri di chi appartenga a un sodalizio del genere. Ciò in quanto la ratio sottesa a tale aggravante non è solo quella di punire più severamente coloro che commettono reati per agevolare le associazioni mafiose, ma essenzialmente quella di contrastare in maniera più decisa l'atteggiamento di coloro che, partecipi o meno di reati associativi, utilizzino metodi mafiosi, ossia si comportino come mafiosi oppure ostentino, in maniera evidente e provocatoria, una condotta idonea ad esercitare sui soggetti passivi quella particolare coartazione e conseguente intimidazione proprie delle organizzazioni di tipo mafioso. Pertanto, rientra in tale contesto la condotta di chi, al fine di rendere più incisive le proprie richieste estorsive, faccia riferimento a personaggi con fama di mafiosità o a clan camorristici che notoriamente operano nella zona, in quanto tale comportamento è idoneo a esercitare nei confronti dei soggetti passivi quella particolare coartazione e conseguente intimidazione propria delle associazioni di tipo mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza 4/3/2015 del Tribunale per il riesame di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. GALLO Domenico;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. DI NARDO Marilia, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 4/3/2015, il Tribunale di Napoli, a seguito di istanza di riesame a…

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