Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46443 del 17 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:46443PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, quale causa di giustificazione del reato di diffamazione, non può essere invocato dall'intervistato che riferisce notizie lesive della reputazione altrui, se tali notizie non trovano riscontro in accertamenti giudiziari e non risultano veritiere. L'intervistato ha l'obbligo di riferire la verità dei fatti, a prescindere dalla credibilità del suo profilo pubblico, e non può beneficiare della scriminante del diritto di cronaca, che attiene piuttosto alla posizione del giornalista che riporta le dichiarazioni. Inoltre, il termine di decorrenza del diritto di querela per il reato di diffamazione a mezzo stampa decorre dalla data in cui la persona offesa abbia avuto conoscenza certa e diretta del fatto lesivo della propria reputazione, non essendo sufficiente la mera informazione sommaria fornita dai giornalisti o la successiva smentita. Infine, il reato di diffamazione a mezzo stampa si prescrive nel termine ordinario di sei anni dalla prima pubblicazione dell'articolo diffamatorio, a prescindere dalla data di proposizione della querela.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SE. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/11/2007 CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARROZZA ARTURO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI CASOLA Carlo, che ha conclude per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito, per la parte civile, l'Avv.to MENICOCCI di Roma che deposita conclu…

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