Il procedimento di determinazione dell'indennità definitiva di espropriazione, disciplinato dagli artt. 20 e 21 del d.P.R. n. 327/2001, è volto a ristorare il diritto di proprietà dall'effetto ablativo tipico del procedimento coattivo di espropriazione e deve svolgersi in termini spediti e solleciti, al fine di non sottoporre la situazione giuridica del proprietario espropriato ad oneri ulteriori derivanti dall'incertezza dei tempi di liquidazione del dovuto e di giusta determinazione del relativo importo. Pertanto, l'amministrazione espropriante è tenuta a completare tempestivamente tale procedimento, designando senza indugio il proprio componente nel Collegio peritale deputato alla definizione dell'indennità, in ossequio al principio di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 Cost. In caso di perdurante inerzia, il giudice amministrativo può nominare un commissario ad acta per l'adempimento dell'obbligo, ponendo le relative spese a carico dell'amministrazione inadempiente, al fine di assicurare l'effettività della tutela del diritto di proprietà costituzionalmente garantito.