Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24578 del 31 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24578PEN

Massima

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Il reato di estorsione continuata è configurabile quando l'agente, attraverso reiterate minacce, si faccia consegnare denaro dalla persona offesa, anche se legata all'agente da una pregressa relazione sentimentale. La valutazione della prova testimoniale della persona offesa e di altri soggetti informati sui fatti, che confermino il clima intimidatorio instaurato dall'imputato e la conseguente consegna di denaro, è sufficiente a fondare la condanna, in assenza di elementi probatori che ne inficino l'attendibilità. La doppia conformità delle sentenze di merito, che abbiano esaminato in modo omogeneo le censure difensive, limita la deducibilità in cassazione del vizio di travisamento della prova, che può essere rilevato solo in caso di macroscopica e manifesta evidenza della non corrispondenza delle motivazioni al compendio probatorio acquisito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25/01/2016 della Corte di Appello di L'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa MIGNOLO Olga, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ri…

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